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New Generation - Festival del Contemporaneo

da Sabato a Sabato
Desenzano Del Garda Castello

segnalato da
Matteo Vanzan

New Generation - Festival del Contemporaneo - Desenzano Del Garda - Castello


Categoria: Cultura

Aprirà al pubblico sabato 9 novembre 2024 alle ore 10.00 al Castello di Desenzano del Garda (Bs) la seconda edizione del New Generation, il festival del contemporaneo contenitore di mostre d'arte ed incontri con esperti del settore ospitati nelle sedi del Castello, di Palazzo Todeschini e presso la Galleria Civica “Gian Battista Bosio”.
Il Sindaco di Desenzano del Garda, Guido Malinverno, ha espresso il suo entusiasmo per questa seconda edizione, sottolineando l’importanza di eventi culturali di questo calibro per la città: “siamo onorati di ospitare nuovamente questo festival, che rappresenta non solo un’occasione per ammirare l’arte contemporanea, ma anche un’opportunità per rafforzare il ruolo di Desenzano come crocevia culturale. Grazie a iniziative come questa, possiamo coinvolgere sia i cittadini che i visitatori in un percorso di scoperta e riflessione, valorizzando il nostro patrimonio storico attraverso l’arte.”
Anche l’Assessore alla Cultura, Pietro Avanzi, ha evidenziato l’importanza del festival per la promozione delle sperimentazione artistica: “Il New Generation Festival vuol rappresentare una piattaforma vitale per gli artisti e un’occasione unica per il pubblico di avvicinarsi a forme di espressione innovative e sperimentali. L’amministrazione è orgogliosa di sostenere questa manifestazione, che conferma la vocazione di Desenzano a essere un punto di riferimento nel panorama culturale contemporaneo.”
Concept scelto dal curatore Matteo Vanzan per questa seconda edizione sarà “In Art we Trust” che “non è solo un titolo, ma un vero e proprio manifesto d’intenti, un grido di fiducia e di passione verso un’arte che spesso rimane sommersa sotto il peso di nomi consolidati e istituzionali. “In Art we Trust” vuol essere momento di confronto volto ad incoraggiare il pubblico a guardare oltre l’apparenza, a esplorare territori artistici non ancora mappati e a lasciarsi coinvolgere dalle sperimentazioni più audaci attraverso le quali non si vuole imporre una visione, ma aprire uno spazio di riflessione condivisa dove l’arte diventi strumento di conoscenza e di crescita personale”.
Come nella scorsa edizione il concept del Festival sarà titolo anche della mostra collettiva ospitata presso il Castello, con chiusura domenica 12 gennaio 2025, che vedrà l'esposizione di 30 artisti contemporanei: Alessandra Aita, Arcobaleno 24, Claudia Aschieri, Tiziano Bellomi, Francesca Bonollo, Beppe Borella, Manuel Bravi, Clay 021, Cristina Crestani, Giorgio Dalla Costa, Antonio Delluzio, Pamela Grigiante, Jonathan Guaitamacchi, KayOne, Le Nevralgie Costanti, Gianni Mantovani, Valerio Melchiotti, Daniele Nalin, Elena Ketra, Elena Prosdocimo, Alessandra Rovelli, Marta Sesana, Seok, Beatrice Sheridan, Slog 175, Maurizio Taioli, Meri Tancredi, Anna Turina, Ermes Vanzan, Zor.
La mostra vuol celebrare la ricerca artistica come atto fondamentale e necessario attraverso un percorso espositivo che si snoda attorno al concetto di fiducia, iconologia, ricerca in stretto rapporto con il potere dell’espressione individuale. L'inno alla sperimentazione diventa qui il filo conduttore, un elemento imprescindibile, sia esso svolto in pittura, scultura, fotografia o installazione, che permette all’arte di rinnovarsi, di sfidare i confini del conosciuto e del convenzionale portandoci verso nuove soluzioni stilistiche che strizzano l'occhio anche alle nuove tecnologie in simbiosi con le tematiche più attuali.
Ricco il calendario di incontri e conferenze ospitate presso Palazzo Todeschini di piazza Malvezzi: si inizierà con i due incontri di sabato 9 novembre alle ore 15.30 con l'artista Giorgio Dalla Costa nel suo incontro “La nascita di un'opera d'arte” e alle ore 17.30 con la Proff.ssa Katia Brugnolo, docente di Arte contemporanea presso l'Accademia di Belle Arti di Verona che presenterà “Vincent Van Gogh. Dipingo il mio sogno”. Domenica 10 novembre alle ore 15.30 Matteo Vanzan, curatore e storico dell'arte, presenterà la conferenza “Arte di rottura” mentre, alle ore 17.30, l'artista Alessandra Rovelli sarà protagonista dell'incontro “Dialogo tra artista e curatore”. Sabato 16 novembre il Prof. Alessandro Genovesi, docente di Funding per l'Arte e la Cultura e di Finanza Strategica presso l'Università Ca' Foscari di Venezia, alle ore 15.30 presenterà “Arte e tecnologia: nuove forme di sostenibilità per le imprese” mentre, domenica 17 novembre, a conclusione del ciclo di incontri, Palazzo Todeschini ospiterà alle ore 15.30 Piero Malagoli, autore del libro del libro “Nel rimorso che proveremo” e, alle ore 17.30, la Dott.ssa Lucia Spolverini, critica d'arte e curatrice del Museo Le Carceri di Asiago (Vi), parlerà di organizzazione e dinamiche museali nell'incontro “L'attività ricettiva dell'esposizione museale: finalità di educazione e studio. Metodi pedagogici di didattica museale”.
A concludere il programma del Festival sarà la mostra retrospettiva, ospitata presso la Galleria Civica “Gian Battista Bosio”, “Giuseppe Sciolli: opere inedite”, curata da Matteo Vanzan dal 16 al 24 novembre 2024, che presenterà per la prima volta in Italia e a cinquant'anni dalla scomparsa, le opere pittoriche dell'artista monregalese nominato da Gio Ponti responsabile della produzione di ceramica artistica della Richard-Ginori di Mondovì (Cn) dal 1927. Giuseppe Sciolli è considerato uno dei fondamentali protagonisti dello sviluppo del gusto Déco su scala internazionale: dalle storiche esposizioni alle Biennali di Monza, alle pubblicazioni su Domus e fino alle esposizioni alla Triennale di Milano, questa esposizione si propone di ricostruire la vicenda pittorica di una figura centrale di un gusto moderno che si andò affermando negli anni Venti e Trenta del Novecento. Dopo il suo trasferimento a Milano, Giuseppe Sciolli si dedicò ad un’assidua ricerca pittorica che lo condusse ai confini della figurazione in un intreccio sinergico tra mimesis e astrattismo approdando ad una personalissima ricerca che trova nell’espressionismo tedesco il suo massimo punto di tangenza.
Tutte le informazioni sul Festival sono disponibili sul sito www.mvarte.it


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