Dopo le mostre di successo di Antonio Ligabue e Giuseppe Pende, continua a Palazzo dei Priori di Fermo la rassegna “Il tempo delle mostre”. Dall’8 luglio al 3 novembre 2024 le sale del Palazzo ospiteranno la mostra “Nello studio di Adolfo De Carolis. Opere nella collezione della Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo”, a cura di Stefano Papetti.
Protagonista indiscusso della stagione artistica che caratterizza il panorama dell’Italia post unitaria nei decenni a cavallo fra Otto e Novecento, Adolfo De Carolis (1874-1928) ha manifestato uno spirito eclettico che lo ha portato a primeggiare in vari campi, dalla pittura alla decorazione, dalla xilografia alla scenografia fino al design, in stretto contatto con i più eminenti intellettuali del suo tempo, come dimostra il lungo sodalizio con Gabriele D’Annunzio testimoniato dal fitto carteggio conservato presso il Vittoriale degli Italiani.
L’esposizione rappresenta il momento centrale delle iniziative promosse in occasione delle celebrazioni decarolisiane dal comitato che vede la partecipazione delle Amministrazioni Comunali di Montefiore dell’Aso, Ascoli Piceno, San Benedetto del Tronto e Fermo. In particolare si prefigge di illustrare il modus operandi dell’artista attraverso il materiale di studio conservato dai discendenti ed acquisito dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo che ne ha così impedito la dispersione, a partire da un’opera capitale nella produzione del maestro marchigiano, il “Trittico del Mare” recentemente sottoposto ad un delicato e complesso intervento di restauro presso l’Università di Urbino.
La mostra è promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo con il patrocinio del Ministero della Cultura e del Comune di Fermo, l’organizzazione è di Maggioli Cultura e Turismo.
Spiega il curatore Stefano Papetti: “Una attenta catalogazione scientifica ed i saggi affidati ai maggiori specialisti del settore consentiranno di comprendere il ruolo dell’artista marchigiano nel valorizzare l’artigianato artistico in sintonia con gli ideali del movimento inglese Arts and Crafts, il suo legame con i maggiori intellettuali del tempo, come D’Annunzio, ed il suo ruolo di grande ideatore di complessi apparati decorativi, come quelli realizzati presso il Palazzo Comunale di Bologna, l’Aula Magna dell’Università di Pisa e il Salone del Palazzo della Provincia ad Arezzo”.
In occasione della mostra sono previsti vari eventi collaterali con la partecipazione di studiosi, storici dell’arte e scrittori che affronteranno la figura di De Carolis da prospettive diverse: è previsto inoltre il coinvolgimento degli istituti scolastici del territorio con l’organizzazione di visite guidate ed attività laboratoriali.
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